Lettrice ultrasessantenne , vissuta negli anni di piombo, ho individuato nel libro la storia del giudice Giovanni D’Urso, direttore dell’Ufficio detenuti Ministero della Giustizia, sequestrato dalle Br e poi rilasciato. Giudice dimenticato, così come ha più volte denunciato l’autore e suo collega Sebastiano Ardita che in questo libro gli dedica lo spazio di fondo (senza mai farne nome) e che fa da cornice ad una storia d’amore, groviglio di emozioni contrapposte di due giovani del tempo.
Il filo conduttore della storia è quell’espressione “…e tu saresti capace di fare del male ad una persona innocente per realizzare i tuoi obiettivi di giustizia sociale?” Il dilemma che da sempre attanaglia chi ha voglia di una società equa e giusta, ma ha il dacro dovere di rispettare il metodo democratico per indirizzare le istituzioni e poterla realizzare. Il finale solleva il lettore, nel trionfo del bene, qualora il giudice tornato libero abbia veramente riconosciuto fra il pubblico la protagonista.
Lettura che rievoca l’impegno politico e ideologico della gioventù consapevole di un tempo che potrà riconoscersi, nel bene e nel male. Lettura consigliata alla gioventù odierna con la prospettiva di comprendere meglio cosa scegliere trovandosi al bivio.
Mi stupisco sempre della mia Sicilia, perché ogni volta che ne scopro un pezzetto riesce a rivelarmi nuova instancabile bellezza. Questa sensazione mi ha colto anche quando ho letto il libro di Vincenzo Asero e Giovanni Nicolosi, che ringrazio per il dono di questo significativo frammento di storia siciliana che conoscevo solo a grandi linee.
“Il cammino dei briganti in Sicilia” accompagna lettori e lettrici in un viaggio, immaginario nel tempo ma reale nello spazio, alla scoperta del raccapricciante fenomeno sociale del brigantaggio che dilagò nell’isola all’indomani dell’Unità d’Italia. Il racconto dei due autori si sviluppa tramite gli articoli di giornale e le immagini fotografiche dell’epoca privilegiando una narrazione principalmente descrittiva, ma non priva di spunti di riflessione. Si raccontava e si racconta la storia di questi uomini la cui ferocia è direttamente proporzionale alla loro ignoranza. Una condizione stridente che li rende a tratti tragicomici, oserei dire. Un profilo umano così angosciante che fece eco nel resto del Paese e oltre oceano, compromettendo non poco lo sguardo verso la nostra terra.
Ma a questa loro indole così fastidiosa fa da contraltare l’immensa, affascinante e vivace natura delle Madonie e dei Nebrodi, il cui paesaggio montuoso attira la voglia di esplorazione dei lettori e delle lettrici. La Sicilia dell’entroterra ha tanto da raccontare e far conoscere, lontano dagli itinerari turistici costieri inflazionati. E qui, a mio parere, si concentra il merito del libro di Asero e Nicolosi. Un libro che funge da vera e propria mappa per escursioni naturalistiche nelle tappe narrate, per un’esperienza turistica genuina dedicata a chi cerca alternative di valore ai luoghi mainstream.
Questo Cammino racconta sì la prepotenza del brigantaggio ma rivela anche la forza e la determinazione di chi al brigantaggio si oppose, dei siciliani che hanno sempre creduto nel riscatto dell’isola. È per loro che questo Cammino vale la pena di essere percorso.
Due persone, si incontrano, si parlano, e decidono di scrivere un libro insieme.
Qual è il loro legame in questo gesto? Lo stesso modo di osservare la realtà di tutti i giorni: con semplicità e positività.
Leggendo il libro, salterellando da un evento ad un altro, uno sguardo limpido e genuino ti raggiunge, desideri e invochi di guardare le cose, anche se diverse, allo stesso modo, spesso impediti a farlo perche’ distratti dalla frenesia giornaliera.
Questo libro è un invito a guardare agli eventi in maniera semplice, perché i contenuti sono già nella realtà, questa è la vittoria sul male : non avere uno sguardo negativo sulle cose che accadono, che ci accadono .
Per chi desidera imparare questo sguardo, o per chi desidera assumere la forma dell “acqua e non della pietra” , per dirla con una frase delle autrici, questo è il libro giusto!
Buona lettura cari lettori!!
Lettrice ultrasessantenne , vissuta negli anni di piombo, ho individuato nel libro la storia del giudice Giovanni D’Urso, direttore dell’Ufficio detenuti Ministero della Giustizia, sequestrato dalle Br e poi rilasciato. Giudice dimenticato, così come ha più volte denunciato l’autore e suo collega Sebastiano Ardita che in questo libro gli dedica lo spazio di fondo (senza mai farne nome) e che fa da cornice ad una storia d’amore, groviglio di emozioni contrapposte di due giovani del tempo.
Il filo conduttore della storia è quell’espressione “…e tu saresti capace di fare del male ad una persona innocente per realizzare i tuoi obiettivi di giustizia sociale?” Il dilemma che da sempre attanaglia chi ha voglia di una società equa e giusta, ma ha il dacro dovere di rispettare il metodo democratico per indirizzare le istituzioni e poterla realizzare. Il finale solleva il lettore, nel trionfo del bene, qualora il giudice tornato libero abbia veramente riconosciuto fra il pubblico la protagonista.
Lettura che rievoca l’impegno politico e ideologico della gioventù consapevole di un tempo che potrà riconoscersi, nel bene e nel male. Lettura consigliata alla gioventù odierna con la prospettiva di comprendere meglio cosa scegliere trovandosi al bivio.
Mi stupisco sempre della mia Sicilia, perché ogni volta che ne scopro un pezzetto riesce a rivelarmi nuova instancabile bellezza. Questa sensazione mi ha colto anche quando ho letto il libro di Vincenzo Asero e Giovanni Nicolosi, che ringrazio per il dono di questo significativo frammento di storia siciliana che conoscevo solo a grandi linee.
“Il cammino dei briganti in Sicilia” accompagna lettori e lettrici in un viaggio, immaginario nel tempo ma reale nello spazio, alla scoperta del raccapricciante fenomeno sociale del brigantaggio che dilagò nell’isola all’indomani dell’Unità d’Italia. Il racconto dei due autori si sviluppa tramite gli articoli di giornale e le immagini fotografiche dell’epoca privilegiando una narrazione principalmente descrittiva, ma non priva di spunti di riflessione. Si raccontava e si racconta la storia di questi uomini la cui ferocia è direttamente proporzionale alla loro ignoranza. Una condizione stridente che li rende a tratti tragicomici, oserei dire. Un profilo umano così angosciante che fece eco nel resto del Paese e oltre oceano, compromettendo non poco lo sguardo verso la nostra terra.
Ma a questa loro indole così fastidiosa fa da contraltare l’immensa, affascinante e vivace natura delle Madonie e dei Nebrodi, il cui paesaggio montuoso attira la voglia di esplorazione dei lettori e delle lettrici. La Sicilia dell’entroterra ha tanto da raccontare e far conoscere, lontano dagli itinerari turistici costieri inflazionati. E qui, a mio parere, si concentra il merito del libro di Asero e Nicolosi. Un libro che funge da vera e propria mappa per escursioni naturalistiche nelle tappe narrate, per un’esperienza turistica genuina dedicata a chi cerca alternative di valore ai luoghi mainstream.
Questo Cammino racconta sì la prepotenza del brigantaggio ma rivela anche la forza e la determinazione di chi al brigantaggio si oppose, dei siciliani che hanno sempre creduto nel riscatto dell’isola. È per loro che questo Cammino vale la pena di essere percorso.
Leggero e scorrevole tratta temi apparentemente complessi in maniera comprensibile anche per i non addetti ai lavori della politica
Due persone, si incontrano, si parlano, e decidono di scrivere un libro insieme.
Qual è il loro legame in questo gesto? Lo stesso modo di osservare la realtà di tutti i giorni: con semplicità e positività.
Leggendo il libro, salterellando da un evento ad un altro, uno sguardo limpido e genuino ti raggiunge, desideri e invochi di guardare le cose, anche se diverse, allo stesso modo, spesso impediti a farlo perche’ distratti dalla frenesia giornaliera.
Questo libro è un invito a guardare agli eventi in maniera semplice, perché i contenuti sono già nella realtà, questa è la vittoria sul male : non avere uno sguardo negativo sulle cose che accadono, che ci accadono .
Per chi desidera imparare questo sguardo, o per chi desidera assumere la forma dell “acqua e non della pietra” , per dirla con una frase delle autrici, questo è il libro giusto!
Buona lettura cari lettori!!
Libro arrivato per tempo e in ottimo stato. Non vedo l’ora di iniziare la lettura. Sito affidabile , consiglio assolutamente.