“Mia amatissima Lucrezia, il destino ci ha separate, ma il mio cuore sarà per sempre con te”.
Quella tra Lucrezia Borgia e Giulia Farnese è la storia di un’amicizia travolgente e coinvolgente, testimonianza di un sentimento forte che, dal pieno Rinascimento, ha attraversato i secoli per giungere fino a noi.
Ed è proprio questo rapporto al centro del racconto originale della Middleton, la quale, utilizzando nuance rosa, ci regala due figure di donne ugualmente tormentate che vissero in un periodo di fasto iperbolico e di sfrenata licenziosità, quello della Roma dissoluta dei papi del ‘400, che fu definito il baccanale dell’epoca. Seguite da una schiera di adoratori, Giulia e Lucrezia suscitarono, e tuttora suscitano, delirante ammirazione tra la gente, incantata nella visione della loro bellezza affascinante. Furono, infatti, capaci di travolgere uomini inaccessibili ai tormenti della passione. Ma qui gli intrighi di palazzo, i matrimoni combinati, i figli illegittimi, i giochi di potere e gli intrallazzi fanno soltanto da sfondo alle due protagoniste, ammantate di una superba bellezza.
Angeliche e diaboliche, perfide, ma al contempo tenere nel loro districarsi in una ragnatela tutta declinata al maschile, le due si differenziavano anche per il loro profilo psicologico. Se la prima è, infatti, più esuberante, ammaliatrice ed estroversa, la seconda è timida, riservata e diplomatica e proprio questa diversità le renderà complementari e il confronto cementerà la loro amicizia, facendole maturare entrambe.
Non una ricostruzione storica, dunque, ma un racconto raffinato, appassionato e coinvolgente, di uno dei sentimenti più solidi e profondi che la storia ci abbia consegnato. Un romanzo storico unico nel suo genere che fa emergere quanto sia forte e necessaria la solidarietà tra donne. Di un’attualità sconcertante.
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