Il libro nasce dall’esigenza di capire perché ogni bambino portato all’estero, anche illecitamente, raramente fa ritorno in Italia e perché, esattamente al contrario, ogni bambino portato in Germania, anche illecitamente, rimane in quel paese e perde ogni contatto con il genitore e la famiglia non-tedesca.
L’autrice ha analizzato nel dettaglio e comparato la ratifica delle Convenzioni internazionali e il recepimento dei regolamenti europei in vigore in questi due paesi, l’Italia e la Germania, e ha saputo evidenziare come il tragico dato di fatto non è che la logica conseguenza di due maniere diametralmente opposte di applicare quella Legge che dovrebbe innanzi tutto tutelare il minore, permettergli di crescere serenamente mantenendo il rapporto con entrambi i rami parentali. Sempre più bambini perdono uno o entrambi i genitori per volere di uno Stato che dice di applicare la Legge, che si dice tutelante, ma che attribuisce un significato diverso al concetto di “tutela del minore” a seconda della nazionalità dei genitori. I tribunali familiari tedeschi non riconoscono mai l’affido al genitore che vive o che intende vivere al di fuori della Germania, difficilmente recepiscono le decisioni straniere, raramente dichiarano esecutivo il provvedimento di rimpatrio, o lo sospendono all’infinito. I bambini che mettono piede sul suolo tedesco, lì devono rimanere, nella convinzione che solo in quel paese il bambino avrà un brillante futuro. L’Italia, al contrario, senza verificare né la correttezza delle traduzioni dei documenti stranieri, né la fondatezza delle richieste di rimpatrio, dichiara sempre immediatamente esecutivi i rimpatri già dopo il primo sommario grado di giudizio, oltre a non prevedere mai la possibilità di sospensione del decreto.
La tutela oltre la frontiera
Anno | |
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Pagine | 112 |
Caratteristiche | Brossura |
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ISBN | |
Autore |
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