Salisbury, settembre 1765. William Benson Earle e Henry Penruddocke Wyndham sono solo due viaggiatori come tanti. All’orizzonte l’Italia, Roma e le sue grandiose antichità, Napoli e le sepolte rovine di Pompei ed Ercolano. Con un Master of Art a Oxford, gusto per le lettere e le belle arti, orecchio musicale, palato esigente, sono perfettamente equipaggiati per un Grand Tour da manuale.
Non sembrerebbero avere esattamente quel che serve per scalare un vulcano alto tre miglia mentre sputa fuoco e fiamme. Eppure, sedotti dal fascino tenebroso del Vesuvio in piena attività, William e Pen si lanceranno con Sir Thomas Worsley nell’imprevisto. Tenteranno un viaggio che ha del favoloso, veleggeranno verso la Sicilia distante e sconosciuta, ne compiranno il periplo sulla rotta di Enea, il mitico eroe virgiliano, scaleranno fino in cima l’Etna in eruzione, proprio mentre esplode in cielo la sua furia, alla mercé di pirati, banditi, notti in bianco e alloggi intollerabili.
Nessuno, salutandoli dal molo, ci avrebbe scommesso lo straccio di un penny. Grazie a documenti storici sparsi ai quattro angoli del globo, raccontando le tappe della vita e i grandi avvenimenti vissuti da tre veri gentiluomini inglesi del Settecento europeo. Si ricostruisce un viaggio inedito alla scoperta dell’Italia e del paesaggio millenario dell’Etna, frontiera della scienza e dell’estetica, dove, in bilico tra razionalità e meraviglia, cogliere la fuggente bellezza della natura in una delle sue manifestazioni più maestose e incontrollabili.
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