Il cammino dei briganti in Sicilia
Dal Parco delle Madonie al Parco dei Nebrodi attraverso un itinerario storico-naturalistico
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Pagine | 160 |
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20,00€
Il cammino dei briganti in Sicilia
20,00€
Da qualche tempo diverse realtà territoriali stanno rileggendo fatti, luoghi e personaggi che connotano brigantaggio e banditismo (re)interpretandoli nella prospettiva dell’heritage tourism, fenomeno che caratterizza un certo modo di fare turismo e che si muove nel solco della conoscenza storica e della riscoperta e valorizzazione del patrimonio culturale tangibile e intangibile. In questo quadro, il turismo partecipa alla conservazione del passato e alla rappresentazione dell’identità di un territorio attraverso la narrazione e la fruizione di siti, anche naturalistici, reputati storicamente e culturalmente significativi.
Su questa scia, anche il brigantaggio è entrato a far parte delle riflessioni sulla natura e sul ruolo del patrimonio culturale nella costruzione della memoria storica di un luogo e della sua comunità, enfatizzando eventi e personaggi a volte anche mitizzati nella narrazione popolare. Questo processo, in termini di mercato turistico, ha portato alla creazione di cammini e sentieri che propongono ai turisti i luoghi un tempo interessati dal fenomeno del brigantaggio come occasione per far conoscere il territorio anche attraverso la sua storia e le sue dimensioni culturali.
Il volume curato da Vincenzo Asero, docente di Economia applicata dell’Università di Catania ed esperto di turismo, e Giovanni Nicolosi, guida naturalistica che da alcuni anni porta avanti un progetto per la creazione di un sentiero turistico dei briganti siciliani, si propone di presentare in forma di guida turistica un itinerario strutturato in tappe che si sviluppa attraverso i Parchi delle Madonie e Parco dei Nebrodi, percorrendo quelle zone della Sicilia dove il fenomeno del brigantaggio si sviluppò maggiormente.
Il volume, realizzato nell’ambito del progetto di ricerca nazionale Il brigantaggio rivisitato. Narrazioni, pratiche e usi politici nella storia dell’Italia moderna e contemporanea, punta a far conoscere e scoprire luoghi, episodi e personaggi legati dalle vicende della banda maurina seguendo un percorso storico e della memoria che va dai primi anni dopo l’Unità d’Italia fino all’assedio di Gangi da parte del Prefetto Cesare Mori nel 1926.
Valentina Cinnirella –
Mi stupisco sempre della mia Sicilia, perché ogni volta che ne scopro un pezzetto riesce a rivelarmi nuova instancabile bellezza. Questa sensazione mi ha colto anche quando ho letto il libro di Vincenzo Asero e Giovanni Nicolosi, che ringrazio per il dono di questo significativo frammento di storia siciliana che conoscevo solo a grandi linee.
“Il cammino dei briganti in Sicilia” accompagna lettori e lettrici in un viaggio, immaginario nel tempo ma reale nello spazio, alla scoperta del raccapricciante fenomeno sociale del brigantaggio che dilagò nell’isola all’indomani dell’Unità d’Italia. Il racconto dei due autori si sviluppa tramite gli articoli di giornale e le immagini fotografiche dell’epoca privilegiando una narrazione principalmente descrittiva, ma non priva di spunti di riflessione. Si raccontava e si racconta la storia di questi uomini la cui ferocia è direttamente proporzionale alla loro ignoranza. Una condizione stridente che li rende a tratti tragicomici, oserei dire. Un profilo umano così angosciante che fece eco nel resto del Paese e oltre oceano, compromettendo non poco lo sguardo verso la nostra terra.
Ma a questa loro indole così fastidiosa fa da contraltare l’immensa, affascinante e vivace natura delle Madonie e dei Nebrodi, il cui paesaggio montuoso attira la voglia di esplorazione dei lettori e delle lettrici. La Sicilia dell’entroterra ha tanto da raccontare e far conoscere, lontano dagli itinerari turistici costieri inflazionati. E qui, a mio parere, si concentra il merito del libro di Asero e Nicolosi. Un libro che funge da vera e propria mappa per escursioni naturalistiche nelle tappe narrate, per un’esperienza turistica genuina dedicata a chi cerca alternative di valore ai luoghi mainstream.
Questo Cammino racconta sì la prepotenza del brigantaggio ma rivela anche la forza e la determinazione di chi al brigantaggio si oppose, dei siciliani che hanno sempre creduto nel riscatto dell’isola. È per loro che questo Cammino vale la pena di essere percorso.