Con il titolo Cleopatra la schiava dei romani, l’autore intende introdurre i lettori in un viaggio nella terra dei faraoni, partendo dalle prime dinastie fino all’ultimo periodo che abbraccia la storia dei Tolomei, con l’ultima regina di questa dinastia: Cleopatra VII.
I detrattori della regina Cleopatra e, primo fra tutti Cesare Ottaviano Augusto, oltre che Calpurnia, la moglie di Gaio Giulio Cesare, e alcuni storiografi dell’epoca imperiale, hanno appositamente operato una disinformazione e una distorsione della verità affinché la regina fosse colpita dalla damnatio memoriae. E così è stato. Su di lei è fiorita ogni sorta di leggenda. Quando si leggono le descrizioni che di lei ci hanno lasciato gli autori filo augustei e augustei, bisogna fare molta attenzione e vagliare accuratamente le numerose presunte “notizie” oltre a indagare anche tra autori più neutrali o contrari al pensiero e alla critica imperiale.
Alcuni autori ce la descrivono colta, poliglotta, scienziata, filosofa; altri di una spregiudicata sfrontatezza sessuale; altri ancora tanto crudele da eseguire personalmente sadici esperimenti su esseri umani condannati a morte.
Ma quanto di questo è frutto della propaganda ostile alla regina e quanto invece esagerato dalla sua stessa corte?
Di certo la sua storia fu segnata dall’incontro con gli uomini più potenti del suo tempo che, pur sedotti dal suo fascino fatto di intelligenza e cultura, riuscirono a piegarla ai loro progetti politici. Progetti che Cleopatra accettò per trarne vantaggio per il suo regno, per se stessa e per i suoi figli.
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