Che bel paese sarebbe questo se…
Un sogno fatto in Sicilia
Anno | |
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Pagine | 160 |
Caratteristiche | Brossura |
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ISBN | |
Autore |
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Che bel paese sarebbe questo se…
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Beppe Burgio, pittore che da qualche anno si è dedicato alla letteratura, ha avuto l’ardire di mettere su carta quanto sentito dire fin da quando era bambino. Suo nonno materno, il suo amato nonno Calogero, nato proprio quando Garibaldi sbarcava a Marsala, gli diceva sempre: “quella cosa non doveva avvenire. Noi siamo isolani e come tali abbiamo della vita e della esistenza in generale, un’altra visione filosofica. Già noi non andiamo d’accordo con noi stessi e vuoi che possiamo fare la stessa strada con altri che non la pensano affatto come noi?”
Lui non capiva cosa volesse dire, era troppo bambino per un tipo di discorso di questo genere, ma gli piaceva che gli raccontasse di quelle cose “da grandi” perché, già fin da bambino, lui, Burgio, aveva della curiosità fatto un territorio di ricerca.
No. Suo nonno non era quello che si suole definire un nostalgico dei Borboni. Non era un nostalgico di nulla, lui amava la sua terra, ma di una cosa era certo, quella annessione forzata non era stata la strada migliore e sicuramente, diceva, “ci sarebbero state altre modalità o sistemi per una unità nazionale: quel modo era stato il meno adatto e poi non era stato mai richiesto.”
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