Dinu Pillat
(Bucarest 1921–1975) è uno dei più signifcativi scrittori romeni della prima metà del XX secolo. Figlio del poeta Ion e allievo di George Călinescu, storico e critico letterario romeno, collaborò con diverse testate, tra cui Vlăstarul e la Gazeta literară, tra le più in vista dell’epoca.
Nel 1959, venne arrestato dal regime stalinista insieme a decine di altri intellettuali, tra cui il filosofo Constantin Noica, finendo sotto processo in una delle due più vaste operazioni giudiziarie della storia romena, divenuta nota come Processo Noica-Pillat, dai nomi dei due principali indiziati. Condannato a 25 anni di carcere duro, viene amnistiato nel 1964.
Ritiratosi a vita privata dopo la scarcerazione e andando a occupare un posto, chiesto da lui, di guardiano dei giardini pubblici. Pillat morì in seguito alle fatiche delle detenzione, all’epoca in Romania durissime.
Prima dell’arresto compose varie opere, tra cui Tinerețe ciudată (Una strana giovinezza, 1943), Moartea cotidiană (Morte quotidiana, 1946) e diverse altri libri quasi tutti postumi, tra cui spicca il romanzo Așteptând ceasul de apoi (Aspettando l’Apocalisse), considerato il suo lavoro migliore. Rimasto nell’ombra nella stessa Romania, viene riscoperto e apprezzato a partire dal 2010.