Il libro approfondisce la tematica della bigenitorialità, principio dibattuto in convegni e seminari che tuttavia trova resistenze nell’applicazione concreta da parte dei tribunali italiani e soprattutto siciliani.
I Tribunali regolano ancora il diritto di visita dei figli con il genitore non collocatario con prestampati che per nulla si adattano alle esigenze specifiche della famiglia e dei figli. L’intento dell’autore è quello di sensibilizzare operatori del diritto, mediatori familiari e familiari nel poter credere che un’evoluzione è possibile nella vita vera. Occorre uscire dalla logica del calcolo matematico delle ore assegnate a uno piuttosto che all’altro genitore, del giorno alternato tra una casa e l’altra.
L’autore aspica che si riesca a fuoriuscire dal modello della “madre-proprietaria” del figlio/a conteso “pacco postale” che decide autonomamente e obbliga l’altro genitore ad adattarsi, e che nessun altro padre si possa ritrovare nella condizione di chi debba elemosinare il tempo da trascorrere con il proprio figlio/a, per esempio, il giorno del proprio compleanno e vedersi rifiutata ogni richiesta perché “quel giorno non tocca a te!”.
Il libro è rivolto agli operatori del diritto, ai mediatori familiari e ai genitori. Occorre che chiunque inizi a pensare che un’altra organizzazione familiare è possibile e non è fantascienza: gli avvocati devono educare i propri clienti, i giudici devono mostrare più coraggio nel redigere i propri provvedimenti.
La speranza è che si smetta con gli stereotipi classici del padre violento-bancomat-irresponsabile, della madre proprietaria del figlio, della madre-soggetto debole, del figlio conteso.
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