Novembre è un bel mese per morire
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Anno | |
Pagine | 256 |
Caratteristiche | Brossura |
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ISBN |
18,90€
Novembre è un bel mese per morire
18,90€
«Chiamo il re di coppe».
È in una banale, ma contesa, “briscola in cinque” che si definisce il destino dell’immaginaria cittadina sicula di Leonida.
Cinque, come gli amici di una vita, Carlo, Giuseppe, Nino, il maresciallo Garmendia e Pietro che trascorrono la maggior parte del loro tempo al bar Mugica, punto d’osservazione privilegiato per commentare la situazione catastrofica in cui versa la “Fabbrica”, per decenni fulcro lavorativo degli abitanti del paese. Ma adesso è un’altra storia e i giornali raccontano che il prossimo novembre 2011 ai lavoratori rimarrà soltanto la sua ruggine.
Il senso di oppressione, il baratro economico e sociale che da lì a poco conoscerà l’intera comunità, si fanno largo tra i tavolini del bar, finendo col coinvolgere tutti i componenti dei cinque nuclei familiari, in un romanzo corale, intenso e appassionante, che tiene viva così la tensione lungo tutte le pagine.
Ironico, malinconico e illuminante, l’esordio di Coccia, già capace di usare la penna come un pennello, diviene ritratto impietoso di un’Italia contemporanea, accusata di non saper affrontare le sfide del nuovo millennio e di trovarsi incapace, per responsabilità dei politici e dei capitalisti senza scrupoli, a riconvertire le proprie strutture e rivalutare le proprie risorse, umane prima di tutto.
Rimane un solo elemento salvifico, l’amicizia fraterna, declinata al maschile, la quale è leggerezza che guarisce.
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