Botta&Risposta con Salvatore Petrotto

56 anni, sposato, padre di tre figli, è laureato in Lettere Moderne. Insegna Italiano e Storia presso l’Istituto di Istruzione Secondaria Statale E. Fermi di Racalmuto. È stato per 13 anni, dal 1993 al 2002 e dal 2007 al 2011, sindaco di Racalmuto, nonché presidente della Fondazione Leonardo Sciascia. Da giornalista pubblicista ha collaborato con il quotidiano La Sicilia di Catania; è stato direttore della testata giornalistica radio-televisiva Studio 98, continua a scrivere per alcuni giornali on line.

Dove sei nato?

A Racalmuto, il paese di Leonardo Sciascia

Dove vivi e in quale città vorresti essere adesso?

Vivo a Racalmuto, assieme a mia moglie Carmela ed ai i miei tre figli Nicoletta, Liliana ed Eduardo. La città che continua ad affascinarmi, malgrado le sue contraddizioni, è Palermo dove, dopo aver frequentato l’università, ho prestato il servizio militare, trascorrendovi alcuni dei migliori anni della mia vita.

Tre aggettivi che ti caratterizzano

Libero, disponibile e testardo.

Tre verbi che descrivono il tuo modo di essere

Credere, liberare e combattere.

Tre sostantivi senza i quali non potresti vivere

Terra, mare e sole.

La prima parola che hai detto?

Mamma.

Il mestiere dello scrittore è…

Mettere in fila ricordi, idee, progetti, emozioni e sensazioni.

Il libro che non avresti mai voluto leggere?

L’Ulisse di James Joice.

Il libro che vorresti non avere ancora letto?

Via col vento di Margaret Mitchell

Uno scrittore che avresti voluto conoscere

George Orwell

Un personaggio letterario che avresti voluto essere?

Il capitano Bellodi de Il giorno della civetta di Leonardo Sciascia

Uno scrittore che inviteresti a cena?

Leonardo Sciascia

Un personaggio letterario con cui ti sbronzeresti?

Robert Cohn, il protagonista di Fiesta di Hernest Hemingway

Il miglior scrittore di tutti i tempi

Luigi Pirandello

Il giorno più incredibile della tua vita?

Quando mi sono innamorato di mia moglie, con la quale ho condiviso tutte quante le mie passioni

Il giorno più impossibile della tua vita? Quando è morto mio padre, avevo dieci anni

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