Mi piace questa idea di avere uno spazio per mettere nero su bianco tutto quello che mi passa per la mente, l’idea mi ha subito entusiasmata ed eccomi qui, a cominciare a scrivere… anzi, a presentarmi, meglio che sappiate subito con chi avete a che fare.
Il foglio bianco, immacolato, pronto a riempirsi di parole è per eccellenza una croce e delizia, una sfida contro me stessa, perché, dovete sapere, che prima di riuscire a riordinare i pensieri e metterli per iscritto in modo che abbiano un senso logico, cancello e riparto da zero un centinaio di volte…ma non questa volta: vediamo che cosa riesco a combinare.
Dunque, dicevamo… ah si, le presentazioni: mi chiamo Alessia, ma quasi nessuno mi chiama col nome intero, per tutti sono semplicemente Ale, beh…tranne quando sto per ricevere una lavata di capo. Nonostante l’età, ben trentotto anni appena suonati (giusto il 3 febbraio ho soffiato su una marea di candeline, ma ho rinunciato all’impresa di spegnerle con un solo soffio: sarebbe servito un colpo di bora di Trieste per averla vinta su quelle piccole lucine dispettose) ancora riesco a tirarmi addosso le ire genitoriali perché sono un’inguaribile testarda. La cosa accade molto spesso a dire la verità a causa del mio difetto più grande: sono sempre stata una ribelle, uno spirito libero, come mi dice sempre una mia cara amica. Ma sarà poi un difetto? Io credo di no. Mi vedo più come un’anticonformista, ma sostanzialmente sono la classica ragazza (non dico donna perché fa troppo vintage) della porta accanto. Ho la passione per i tatuaggi, anche se non ne ho tanti: prima di essere ufficialmente soppressa dai miei familiari mi sono fermata a tre piccoli gioielli indelebili non troppo visibili.
Provengo da un minuscolo paesello di campagna di cinquecento anime: il mio piccolo mondo antico, al quale sono fortemente legata. Una distesa di verde che si mescola con l’azzurro del cielo, dove ancora il progresso non ha intaccato le vecchie usanze. Ehi, con questo non voglio dire che siamo arretrati o all’antica, ma piuttosto fortunati. Io mi sento fortunata: respiro aria pulita, ovunque mi giro posso godere di un panorama mozzafiato, specialmente quando ci sono dei tramonti che colorano il cielo con mille striature che riescono a far sognare anche chi rincorre questa vita frenetica.
A proposito di sogni, eh si, il mio lo ha realizzato questa meravigliosa Casa Editrice che ha creduto in me e mi ha accolta nella sua rosa di autori: dopo essere stata per anni un’accanita lettrice, sono diventata io stessa autrice… ancora stento a credere di essere arrivata fin qui, ma è così, e il mio bagaglio culturale , grazie a loro, si è arricchito tantissimo nel giro di un anno.
Avrei mille altre cose da scrivere, non sono nota per essere una persona breve e concisa, ma oggi mi fermo qui, altrimenti la prossima volta che vi racconto? Intanto, per non smentirmi, mi è venuta la brillante idea di andarmi a fare un piercing, domani stesso provvederò ad aggiungere qualche altro capello bianco sulla testa di mio padre. Un solo consiglio: non perdete mai di vista i vostri sogni. Sognare è fondamentale, fa bene al cuore e all’anima e quando un sogno diventa realtà ‒ perché capita ‒ credetemi, è ancora più bello di quando era soltanto un sogno.